Perché il pensiero negativo è così diffuso?

Ogni giorno, la nostra mente produce circa 60.000 pensieri, e secondo studi neuroscientifici, la maggior parte di essi tende ad essere automatica, ripetitiva e negativa. Ma da dove nasce questa tendenza?

La Programmazione Neurolinguistica (PNL), disciplina nata negli anni ’70, ci offre una spiegazione interessante: le persone si dividono in due grandi categorie motivazionali, chiamate metaprogrammi:

  • Persone “Verso”: orientate al raggiungimento di un obiettivo.
  • Persone “Via da”: motivate dall’evitare una situazione spiacevole.

“Verso” vs “Via da”: due modi opposti di pensare

Le persone “verso” sono spinte dalla visione di ciò che vogliono ottenere. Vedono il traguardo, non gli ostacoli. Sono spesso imprenditori, creativi, leader: individui che si mettono in gioco, accettano i rischi e mantengono il focus sul risultato.

Le persone “via da”, invece, sono motivate dalla paura. Agiscono per evitare problemi, dolore, fallimenti. Tendono a scegliere la sicurezza, a minimizzare i rischi, e spesso rinunciano ai propri sogni. Il loro pensiero è dominato da frasi come:

  • “Tanto non ce la farò mai.”
  • “Meglio non provarci, potrei fallire.”
  • “Mi basta stare tranquillo.”

Il legame tra pensiero negativo e metaprogrammi

Secondo la PNL, i metaprogrammi influenzano il modo in cui filtriamo la realtà. Le persone “via da” tendono a focalizzarsi su ciò che non va, su ciò che manca, su ciò che potrebbe andare storto. Questo bias negativo diventa una lente attraverso cui interpretano ogni situazione.

Ecco perché il pensiero negativo è così diffuso: la maggior parte delle persone è condizionata da schemi mentali “via da”, spesso appresi durante l’infanzia, attraverso l’educazione, la cultura e le esperienze di vita.

È possibile cambiare il pensiero negativo? Sì, con la PNL

La buona notizia è che questi schemi non sono fissi. La PNL offre strumenti pratici per riprogrammare la mente e passare da un pensiero negativo a uno positivo e orientato agli obiettivi.

Alcune tecniche utili includono:

  • Ristrutturazione cognitiva: cambiare il significato attribuito a un’esperienza.
  • Visualizzazione positiva: immaginare il successo anziché il fallimento.
  • Ancoraggio emotivo: associare uno stato mentale positivo a un gesto o parola.
  • Domande potenti: sostituire “Perché non ce la faccio?” con “Come posso riuscirci?”

Esercizio pratico: trasforma il tuo pensiero

Prova questo esercizio per 7 giorni:

  1. Ogni mattina, scrivi una situazione che ti preoccupa.
  2. Identifica il pensiero negativo associato (es. “Fallirò”).
  3. Riscrivilo in chiave “verso”: “Sto imparando a migliorare.”
  4. Visualizza te stesso mentre superi l’ostacolo.
  5. Alla sera, annota come ti sei sentito e cosa hai fatto di diverso.

Questo esercizio ti aiuta a spostare il focus dal problema alla soluzione, e a sviluppare un pensiero più costruttivo.

Pensare positivo non significa ignorare i problemi

Attenzione: il pensiero positivo non è negazione della realtà. Le persone “verso” non ignorano gli ostacoli, ma li affrontano con fiducia e determinazione. Il vero pensiero positivo è orientato all’azione, non alla passività.

Perché è importante sviluppare un pensiero positivo?

  • Migliora la salute mentale
  • Aumenta la resilienza
  • Favorisce relazioni più sane
  • Potenzia la produttività e la creatività

In un mondo dominato da incertezze, allenare la mente al pensiero positivo realistico è una competenza fondamentale.

Conclusione: scegli il tuo orientamento mentale

La maggior parte delle persone pensa negativamente perché è orientata “via da”. Ma tu puoi scegliere di essere una persona “verso”: orientata al risultato, alla crescita, alla realizzazione.

La PNL ci insegna che il cambiamento è possibile, e che la mente può essere riprogrammata per pensare in modo più utile, costruttivo e positivo.


P.S. Ti ricordo che puoi liberarti dai pensieri negativi e allenare la tua mente a essere più forte e positiva, iscrivendoti gratuitamente al percorso "Pensieri Positivi in 21 Giorni"! A presto!